Dopo 4 anni dall’emergenza Covid purtroppo i tempi di consegna delle auto nuove sono ancora tra i problemi tra i più difficili da risolvere.
Anche perché ormai le vetture non sono più dei semplici mezzi di trasporto, ma veicoli costruiti attorno a un microchip, che post-pandemia sono tra gli “oggetti” più richiesti, pagati ed introvabili.
Infatti ogni vettura moderna è composta da questi piccolissimi prodotti utilizzati per la comunicazione wireless e per tutto il funzionamento dei software delle auto.
Quindi dagli Adas, ai sistemi di infotainment fino al controllo della marcia del veicolo. Negli anni precedenti la carenza di questi microchip ha fortemente rallentato, se non in alcuni casi del tutto interrotto, la produzione di auto nelle fabbriche di tutto il mondo.
Ma andiamo a capire perché queste componentistiche sono così difficili da reperire ancora oggi.
Componentistiche di difficile reperimento
Cosa è successo: l’emergenza Covid ha fermato molte fabbriche che una volta ripresa la produzione hanno preferito venderli a società di produzione di elettronica di consumo. Pronti a pagarli di più.
Un altro dei motivi che contribuisce ad aggravare la situazione dei ritardi nelle consegne delle auto è sicuramente la guerra tra Russia e Ucraina. Infatti diversi costruttori auto di Asia ed Europa avevano dislocato la produzione di alcune componenti nei due Paesi belligeranti.
Infatti gruppi come Renault, Stellantis, Mercedes, Bmw, Toyota, Kia e Hyundai producevano fanali, pneumatici, motori ed alcuni modelli di vetture vere e proprie proprio in questi paesi. Queste fabbriche nel frattempo hanno cessato o fortemente limitato la produzione.
La logistica come concausa dei ritardi
La logistica è un fattore importantissimo nel mondo Automotive ed è tutto quel complesso di attività che – via treno, bisarca o nave – movimentano i prodotti finiti o semifiniti dallo stabilimento al rivenditore. E poi da questo al produttore ed infine dal produttore alle concessionarie/utente finale.
Nella primavera 2023, per esempio, il blocco del porto di Shanghai aveva messo in ginocchio i rifornimenti di materie prime o di veicoli pronti da consegnare. La colpa era di una recrudescenza del Covid, che aveva portato le autorità cinesi a bloccare (quasi) ogni contatto con l’estero. E l’import-export ne aveva risentito, causando ulteriori ritardi nelle consegne delle auto.
Inoltre per tutto il 2022 sono mancati i trasporti per spostare le vetture in tutta Europa. Ci sono migliaia di vetture ferme in vari porti europei perché mancano navi idonee per trasferirle all’estero.
Senza contare che mancavano autisti di bisarche per trasferire queste vetture fino alla destinazione finale anzi mancano addirittura gli autisti specializzati per caricarle sulle navi, mentre le linee ferroviarie sono intasate.
E qui torniamo alla guerra in Ucraina, infatti questa carenza di bisarche e autotrasportatori, è dovuta al fatto che la maggior parte dei trasportatori siano di provenienza ucraina e al momento siano bloccati dal conflitto.
Il risultato? Mentre nei vari Paesi ci sono automobilisti che attendono la propria vettura, migliaia e migliaia di auto sono ferme nei piazzali di molti porti europei.
Le differenze da continente a continente
La situazione varia ovviamente anche da continente a continente. Nel secondo semestre 2023, in Asia, i tempi di consegna auto nuove si sono gradualmente ridotti verso valori accettabili anche se non pari al pre-pandemia.
In Europa alcuni modelli iniziano ad avere tempi di consegna accettabili quantificabili in pochi mesi.
Ma altri gruppi (o modelli all’interno di uno stesso marchio) ancora no, con attese che superano i sei mesi e per qualche modello parliamo ancora di tempi superiori all’anno.
Per concludere, ad inizio 2024 la situazione nel Mar Rosso ha ulteriormente rallentato il canale logistica, infatti qui gruppi armati hanno attaccato diverse portacontainer in navigazione verso o dal Canale di Suez, ossia attraverso la principale rotta navale di rifornimento dell’intera Europa (Italia in particolare).
Questo ha portato molte società armatoriali a cambiare percorso e circumnavigare l’Africa, con aumento di tempi e di spese.
Questi sono i motivi per cui, i listini auto continueranno e ad aumentare e le vetture a ritardare anche per tutto il 2024.